LA STATUA DELLA MADONNA DEL CARMINE

In occasione della visita in Australia del Superiore Giuseppe Angelo Messina, la Confraternita vuole raccontarvi una delle più belle pagine della sua storia: la nuova statua della Madonna del Carmine.

Sin dall’anno della sua costituzione, la Confraternita ha da sempre organizzato con tanta dedizione e devozione la festa in onore della Madonna del Carmine, portando in processione la statua della Vergine Maria che appare a San Simone Stock. Non sappiamo se già prima, quando c’erano i frati carmelitani, tale manifestazione esterna di fede avvenisse, sappiamo però con certezza che la statua della Madonna è stata sempre lì sull’altare maggiore, esposta alla pia venerazione dei fedeli. Non era una statua di particolare bellezza, anche se sicuramente ha un fascino tutto antico. Guardandola a prima vista potremmo dire che è una statua barocca per il suo movimentato e il vistoso panneggio, nonché per il decorativismo che esso reca. La figura della Vergine Maria ci pare imponente, posta sopra le nubi e addirittura con la luna sotto i piedi. Quest’ultimo è un aspetto raro, se non unico, nella raffigurazione della Madonna del Carmine, tanto che potremmo supporre che la statua forse raffigurava un altro titolo di Maria e che successivamente venne, nominata come la Madonna del Carmine; a rafforzare tale tesi ci sono altri due aspetti: la Madonna non indossa lo scapolare carmelitano e il Bambino nella mano non ha l’abitino, ma il mondo fasciato con la croce. Tutte queste sono però supposizioni che possiamo fare in assenza di documenti scritti che ci confermino le notizie generali su tale statua. Tale statua fino al 1971 è quella che la Confraternita ha portato in processione per la festa. Da quanto ci è stato riferito, chiedendo a gente anziana che la ricorda nelle processioni di quei tempi, la statua seppur molto venerata, non andava più bene per le condizioni in cui versava. In effetti dobbiamo precisare che essa non ha così mirabile bellezza. Nell’immaginario collettivo la Madonna è sempre una bella donna, dall’atteggiamento solenne, imponente e nel contempo umile, una creatura che non è simile ad una qualsiasi donna uscita di casa dopo le faccende. Inoltre, si notano in essa segni di un maldestro restauro, compiuto sicuramente per la precarietà dell’opera che per la sua fragilità durante  le processione subiva danni a livello strutturale. Così in quello stesso anno la Confraternita, dovette necessariamente ricorrere a qualche rimedio per risolvere in maniera definitiva tale situazione. Era superiore in quel tempo il signor Giuseppe Loibiso e lui stesso ci ha raccontato come andò la vicenda. A Ceami a fine anni Sessanta era ancora tempo di forti emigrazioni. Anche se la guerra era già passata da un bel ventennio, la povertà e soprattutto la mancanza del lavoro, spingevano tanta gente a lasciare il paese e ad andare in luoghi dove poter vivere meglio. Molte furono le famiglie e i giovani coinvolti in tale esito. Le mete dove allora si emigrava erano l’America, il Canada, il Venezuela, l’Australia; solo negli anni successivi il flusso emigratorio si spostò verso le nazioni europee quali la Francia e la Germania. Il paese intero subì perdite a livello di abitanti e di conseguenza le confraternite videro diminuire il numero degli iscritti. Nella confraternita della Madonna del Carmine emigrò addirittura un ex-superiore, precisamente il signor Bonanno Luigi e insieme a lui altri compaesani andarono nelle terre d’Australia. Egli non volle mai perdere i contatti con la sua Confraternita, anzi aveva amicizia col signor Loibiso Giuseppe che lo teneva costantemente informato. Una delle informazioni che passò alle orecchie dell’emigrato australiano fu quella delle pessime condizioni della statua della Madonna del Carmine. Il signor Bonanno non ci pensò due volte e propose al signor Loibiso l’acquisto di una nuova statua della Madonna, con i soldi che lui stesso avrebbe raccolto facendo una questua fra i concittadini che si trovavano in Australia. Formò subito un piccolo comitato insieme al signor Ferlauto Antonino, già figlio di un altro dei superiori della Confraternita del Carmine, e al signor Battaglia Michele, che nell’arco di poco tempo raccolse una cifra di circa 365.000 lire e la inviarono subito al Superiore Loibiso che però non aveva preso veramente in considerazione l’opportunità di poter cambiare la statua, tanto che volle tenere nascosta l’iniziativa allo stesso cappellano l’Arciprete Carmelo Anello. Così per quell’anno ancora una volta uscì per la festa la vecchia statua della Madonna. Durante la processione il Cappellano vedendo lo stato in cui versava il simulacro disse al Superiore Loibiso: « come la dobbiamo fare la festa il prossimo anno? Mi sa che questa Madonna non può uscire più!»; il superiore che da tempo teneva nascosta al cappellano l’offerta degli australiani perché non sapeva come porre la questione, trovò in quel momento l’occasione giusta per poter proporre la soluzione, uscì dal taschino la lettera con l’offerta e spiegò felicemente la proposta dell’acquisto di una nuova statua della Madonna del Carmine. Potremmo aggiungere a questo punto una considerazione, quella che la provvidenza divina sa sempre come, dove e quando agire. L’Arciprete accolse con entusiasmo la proposta e avendo conoscenze nel campo dell’oggettistica sacra, contattò lo scultore Giuseppe Stuflesser di Ortisei. La statua fu subito commissionata, il costo superò però la cifra  dell’offerta. I Ceramesi in Australia allora fecero un’altra questua e raccolsero più della cifra che occorreva per il pagamento della statua; con la restante somma si decise poi di realizzare il nuovo fercolo processionale.

Così nel 1971 un treno alla stazione ferroviaria di Schettino faceva giungere dalla Val Gardena, la grossa e pesante cassa che conteneva la nuova statua della Madonna del Carmine, che venne trasportata con cura a Cerami dove fu officiato il rito di benedizione alla presenza dell’allora Vescovo Sua Ecc. Mons. Trapani. Si racconta che all’apertura della cassa, grande fu lo stupore dei presenti per la bellezza del volto della Vergine. Per immensa riconoscenza, ai piedi della statua venne posta una targhetta che così cita: “I Ceramesi Emigrati in Australia, Benedici o Maria”.

L'anno successivo anno venne portata in processione con gran festa la nuova Statua della Madonna del Carmine, che tutt’oggi stupisce, per la sua affascinante bellezza e raffinata delicatezza, i fedeli che a Lei si rivolgono nella preghiera di lode.

ELENCO DEI CONCITADINI CERAMESI RESIDENTI IN AUSTRALIA CHE HANNO CONTRIBUITO PER L’ACQUISTO DELLA STATUA DELLA MADONNA - anno 1971

 

Alberti Vincenzo

Alberti Vittorio

Anello Angelo

Anello Benedetto

Anello Michele

Anello Michele di Giuseppe

Anello Zita Santina

Battaglia Michele

Benfanti Angelo

Bonanno Giuseppe

Bonanno Luigi

Bonanno Luigi Natale

Bonanno Michele

Bonanno Michele (Catinazzo)

Bonanno Silvestro

Bonanno Tina

Caffè Riviera Franck

Calandra Giuseppe

Calandra Michele

Calandra Michele (Capizzi)

Calandra Silvestro

Cammarata Angelo

Cammarata Michele

Cammarata Michelangelo

Campione Antonino

Chiovetta Angelo

Chiovetta Luigi

Chiovetta Santo

Conti Cono

Di Prima Salvatore

Dialante Rosina

F.lli Sorgiuliano (Nicosia)

Ferlauto Antonino

Fortunato Giuseppe

Gagliano Gaetano

Giordano Antonino

Grasso Angelo

Grasso Antonino

Grasso Giuseppe

Grasso Giuseppe

Grasso Ignazio

Grasso Salvatore

Grasso Santo

Intili Giuseppe di Santo

Intili Giuseppe

Li Volsi Angelino

Li Volsi Antonino

Li Volsi Carmelo

Li Volsi Carmelo

Li Volsi Giacomo

Li Volsi Giuseppe

Li Volsi Michele

Li Volsi Sebastiano

Li Volsi Sebastiano

Li Volsi Salvatore

Liuzzo Tonino

Lo Castro Angelo

Lombardo Antonino

Lombardo Pasquale

Lombardo Vito

Lo Presti Vito

Mancia Antonino

Mancia Carmelo

Mancia Salvatore

Mascerà Gaetano

Mascerà Natale

Messina Michela

Montesano Sebastiano

Nicastro Calvani Maria

Nicastro Giuseppe

Nicastro Michele

Nicastro Natale

Nicastro Catenaro Rosa

Noiosi Antonino

Noiosi Salvatore

Oberdan Salvatore

Parisi Antonino

Parisi Michele

Pirrello Antonino

Pirrello Antonio

Pirrello Giovanni

Pirrello Salvatore

Pitronaci Antonino

Pitronaci Antonino di Sebast.

Pitronaci Antonino

Pitronaci Carmelo

Pitronaci Domenico

Pitronaci Giuseppina

Pitronaci Giuseppe

Pitronaci Luigi

Pitronaci Salvatore

Rizzo Michela

Rizzo Nicola S.Filippo

Rizzo Santo

Stivala Angelo

Stivala Antonino

Stivala Giuseppe

Stivala Luigi

Stivala Michele

Testa La Muta Angelo

Testa Antonino

Testa Antonino Luca

Testa Antonino

Testa Giuseppe

Testa Luigi

Testa Michele di Domenico

Testa Michele

Testa Sebastiano

Tuttocuore Nina

Vianello Lucia

Vitale Antonino di Angelo

Vitale Antonino

 

TOTALE DOLLARI AUSTRALIANI  $606,50

EQUIVALENTI IN LIRE ITALIANE  £428.100

 

IL COMITATO

Ferlauto Antonino, Battaglia Michele, Bonanno Luigi