CHIESA SANTA MARIA DEL CARMELO

 -Notizie storiche-

Sin dal 1531, anno in cui secondo notizie storiche si siano insediati i frati carmelitani a Cerami, fu creata la  pianta originaria della chiesa e dell’annesso convento, pianta di cui non resta più niente dato che nel passaggio dei secoli vi sono stati vari rifacimenti. Sappiamo però da fonti d’archivio che i primi grossi lavori furono compiuti nel 1620 quando la chiesa venne ingrandita, parzialmente ricostruita ed abbellita da un maestoso portale. Quando venne edificata, la chiesa si trovava fuori dell'abitato, mentre oggi, per l'espansione urbanistica, è in posizione centralissima. In tempi addietro a delimitare il sagrato della chiesa c’era la cosiddetta “Croce di pietra” che faceva da spartizione fra due strade , quella che portava a Lavina e quella che si congiungeva con l’antica Palermo-Messina che passava per il “Ponte Vecchio”.

Nel 1769, anno della supplica per cui si mossero il principe Giovanni Russo e l'amministrazione comunale per non far chiudere il convento a causa del piano governativo che ordinava di eliminare i conventini con pochissimi frati, il convento era composto da undici frati di cui cinque sacerdoti, tre laureati in filosofia e teologia, un bacelliere, un lettore,  più quattro laici e due famuli. Sempre in tale data fu fatto un grosso intervento di restauro per volere del priore frà Giuseppe Maria Gagliano, testimonianza ne è la scritta che ritroviamo nel cornicione a prima entrata al di sotto della cantoria.

Fra le altre notizie storiche quella che assume maggior rilievo riguarda il 1862, anno in cui i frati, dovendo lasciare la chiesa e il convento per ordine di una legge del nuovo stato italiano, abbandonarono le strutture che finirono in mano al governo. Nel 1902 il Comune, proprietario in quanto organo dello Stato, affidò alla nascente confraternita del Carmelo i locali della Chiesa, mentre negli anni ‘20, sempre del XX sec., il governo fascista costruì con i restanti locali le scuole elementari ed un altra parte fu invece destinata ad abitazione civile.

Nel 1950, durante i lavori di manutenzione della palestra delle scuole elementari, adiacente alla chiesa, si scoprì una galleria con ossa umane disseminate alla base; infine negli anni ‘60 la chiesa venne ridipinta ad opera dei confrati, che con le proprie offerte hanno curato la manutenzione di tale struttura fino ad oggi.

 

-Percorso artisico-

Durante il decorrere dei secoli il passaggio decorativo da uno stile architettonico ad un altro di una struttura, soprattutto se luogo di culto,  veniva realizzato solitamente in maniera così brusca da non lasciare traccia del precedente stile che lo formava. Questo è quello che oggi si può comprendere entrando nella Chiesa. Gli ultimi restauri avvenuti di recente (dall’anno2006 al 2008), curati dal FEC (Fondo Edifici di Culto, organo statale che si occupa della gestione, tutela, conservazione e valorizzazione dei beni ecclesiastici dello Stato Italiano, confiscati alla Chiesa con l’Unità d’Italia) che ne ha affidato i lavori alla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali, hanno infatti portato alla luce alcuni aspetti decorativi di cui si sconosceva l’esistenza.